PAUL MATTEI, Il cristianesimo antico. Da Gesù a Costantino, Il Mulino, Bologna 2012, pagg.440, € 29.

Sergio Ronchi
(da Riforma 2 novembre)

 

Un manuale di storia del cristianesimo, al pari di ogni altro testo del medesimo genere, può rivelarsi un megafono colmo di dati triti e «vecchi» o, al contrario, un supporto che stimoli alla ricerca all'approfondimento e alla consapevolezza storica. Rientra in tale seconda categoria il volume di Paul Mattei, docente di Lingua e Letteratura latina all'Università di Lione 2, specialista di Patristica e responsabile scientifico dell'istituto di ricerca Sources chrétiennes, curatore di edizioni di Tertulliano e Cipriano.
Cronologicamente delimitato ai primi tre secoli, come specifica il sottotitolo (Da Gesù a Costantino), il cristianesimo antico prende vita dalla predicazione di «un oscuro profeta [che] viene crocifisso alle porte di Gerusalemme» fino alla cristianizzazione dello Stato. Tempi lunghi; come si spiega? La risposta rimanda alla «relazione dialettica tra cristianesimo e antichità classica - dal momento in cui (nella prima metà del II secolo) il cristianesimo, nato nel seno del giudaismo, a conclusione di un processo doloroso e inizialmente niente affatto voluto, fu da quello separato. Il cristianesimo dei primi secoli deve intendersi come qualcosa che aveva, con la civiltà greco-latina, un rapporto allo stesso tempo di armonia e di dissonanza». Separatosi dalla «religione madre», si trova faccia a faccia con il paganesimo: deve rispondere alle sue sfide, dovrà darsi una struttura poliforme e uno scheletro dottrinale. Anche qui, tempi lunghi: «Verso il 300 questa costruzione non era ancora stata portata a termine. Essa proseguì dopo Costantino, con metodi più pesanti e poste altrettanto importanti».
In forza di una profonda conoscenza delle fonti, Mattei anatomizza gli inizi della storia del cristianesimo facendo chiarezza su un processo di maturazione lungo e travagliato. Un processo che parte da Gesù e dagli apostoli; e non perché questi sarebbe - secondo un vecchio schema mentale mai verificato su base documentale - il fondatore di una nuova religione: «per definizione, la nuova religione non comincia pienamente che con la fede nel Cristo risorto, dopo Pasqua. Ma è importante esaminare in che modo (grazie a quali avvenimenti, e tramite quale processo), a partire da Gesù e dagli Apostoli, nel corso di tre o quattro generazioni, il,cristianesimo si sia emancipato».
Il percorso continua fino al «tornante costantiniano», cifra del periodo nuovo dell'impero cristiano - sviluppo che va a coincidere con le conseguenze delle dispute trinitarie (IV secolo) e cristologiche (V secolo), il cristianesimo precedente il Concilio di Nicea (325) o, più precisamente, «sino alla fine dell'ultima grande persecuzione nell'impero romano, quella detta "di Diocleziano", nel 313».
Vengono passate in rassegna (non elencate) le fonti letterarie bibliche e non bibliche, le fonti cristiane (il Nuovo Testamento canonico) e le fonti non cristiane insieme alle testimonianze pagane (entrambe «rare e povere»), la Patristica (inizia con i Padri apostolici), il testo fondamentale di Eusebio di Cesarea (Storia ecclesiastica) e le fonti sussidiarie. Ciò, senza mai né ignorare né perdere di vista «il mondo in cui il cristianesimo è nato e cresciuto»: il tardo giudaismo (II secolo a.C. – II secolo d. C.) e i paganesimi.
A tal fine, vengono inserite all'interno del testo tavole cronologiche e, in appendice, carte cronologia e glossario. Lo stesso Indice, infine, permette di cogliere la complessità dell'opera, suddivisa in tre parti: uno sguardo al mondo circostante, Gesù e l'epoca apostolica (I secolo), il cristianesimo nell'impero pagano (II-III secolo), Quest'ultima comprende l'espansione cristiana, il cristianesimo e l'impero (le persecuzioni), aspetti dottrinali (tre capitoli per il II secolo e due per il III), organizzazione delle comunità, aspetti materiali, morali e spirituali.