ANGELI O DEMONI?VIA (QUASI) LIBERA DELLA SANTA SEDE AL DISCUSSO OPUS ANGELORUM

Ludovica Eugenio

ADISTA n° 90 del 27.11.2010

35876. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Ortodossa, pur con qualche doverosa distinzione: è questo il "verdetto" con cui, in una lettera alle Conferenze episcopali firmata dal prefetto card. William Levada e dal segretario mons. Luis Ladaria, la Congregazione per la Dottrina della Fede ‘sdogana’ - mettendo tuttavia in guardia contro taluni aspetti - la controversa Opus Angelorum, letteralmente "Opera degli angeli", nota anche con il nome tedesco di Engelwerk. Movimento nato negli anni ‘50 in seguito alle visioni angeliche di una casalinga viennese, Gabriele Bitterlich, (1896-1978), venerata come "la Madre", che già all’età di quattro anni affermava di "vedere" un angelo protettore, e che avrebbe documentato le sue apparizioni in decine di migliaia di pagine, l’Opus angelorum si è subito connotato come un movimento di dubbia ortodossia, basato sul culto di oltre 412 angeli che si oppongono a 243 demoni, su una visione del mondo improntata ad un rigido dualismo bene-male e al più stretto segreto - al quale i membri, isolati e allontanati dalle loro famiglie - sono vincolati, ma soprattutto orientato ad una strategia di induzione della paura e all’esercizio di un forte potere psicologico (v. Adista n. 50/98).

Angeli e demoni

Le dottrine dell’Opus sono piuttosto stravaganti; si parla, tra gli aspetti più curiosi, di demoni capaci di "irradiarsi attraverso" le persone, di solito "levatrici, contadine, zingare, bambine e contadini vecchi e vendicativi", ma anche alcuni animali, come "gatti grigi, tigrati e neri, galline screziate e nere, maiali e cani a pelo corto, tafani, topi e serpenti", sarebbero particolarmente recettivi ai raggi demoniaci. Presente soprattutto in Europa Centrale, Brasile e India, ha il suo quartier generale nel castello medievale di Petersberg nel Tirolo, a cui soltanto i membri o i loro invitati hanno accesso. Già nel 1949 Gabriele Bitterlich aveva ricevuto una chiamata all’"Opera dei Santi Angeli". Pur non essendo mai stata riconosciuta legalmente, l’Opus ha fatto presa su preti, religiosi e laici causando, talvolta, divisioni all’interno delle comunità religiose e delle parrocchie. Solo alcuni organismi nati da o in seno all’Opus Angelorum hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale dalla Chiesa, come la Fraternità degli Angeli Custodi fondata ad Innsbruck nel 1961, le comunità di preti dell’Opus e l’Ordine dei Canonici Regolari della Santa Croce, un ordine di origine medievale nato in Portogallo, soppresso dal governo portoghese nel 1834 e restaurato, grazie alla promozione dell’Opus angelorum, nel 1979; nel 1992 contava circa 300 membri, mentre nel 1993 p. Hansjoerg Bitterlich, figlio della fondatrice, parlava, a proposito dell’Opus, di 10mila membri.

Extra Opus nulla salus

L’aspetto pericoloso di tale setta, denunciato, tra l’altro, nel 1990 dalla madre di una adepta, Marianne Poppenwimmer, che diede vita all’"Associazione delle famiglie vittime dell’Opera degli angeli" in seguito al plagio subito dalla figlia e da altri ragazzi, isolati e diventati irraggiungibili dalle famiglie, è apparso chiaro anche alla Chiesa cattolica, di cui la setta ha sempre preteso di essere parte integrante. Nel 1987 l’Unione dei Superiori Maggiori di Germania diffidò ufficialmente i religiosi tedeschi dall’aderire all’Opus Angelorum (v. Adista n. 66/87); l’anno successivo il card. Friedrich Wetter, arcivescovo di Monaco, ne vietò le attività nella sua diocesi. Nel 1991 l’Associazione delle vittime scriveva una denuncia all’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Joseph Ratzinger: "Siamo un’associazione di genitori formata da 21 famiglie, tutte con figli o altri parenti traumatizzati dall’Opus Angelorum. In alcuni casi il danno è così grave che questi si trovano in cliniche psichiatriche e alla giovane età di 29 o 30 anni necessitano di assistenza infermieristica e non sono abili al lavoro. Le diagnosi mediche confermano che questi giovani erano in buona salute mentale prima di entrare in contatto con l’OA. So anche di tre coppie cattoliche che si sono separate a causa dell’Opus Angelorum. Noi genitori riteniamo quanto mai errato che questa organizzazione abbia potuto esistere per più di 40 anni all’ombra della Chiesa cattolica e non sia stata proibita dal Vaticano".

Una delle accuse fondamentali mosse contro l’Opus Angelorum è che allontana i giovani dalle loro famiglie, chiedendo obbedienza assoluta alle regole del movimento, e suscita negli adepti un terrore dei demoni che molti non sono in grado di sostenere psicologicamente.

Esame superato?

Già nel 1983 una lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede aveva ingiunto che gli aderenti al movimenti si conformassero alla dottrina della Chiesa, non ricorressero alle teorie originate dalle presunte rivelazioni private di Gabriele Bitterlich, e si attenessero a tutte le norme liturgiche in vigore. Nel 1992, con il decreto Litteris diei approvato da Giovanni Paolo II, la Congregazione ha integrato altre norme, affidando la loro esecuzione a un delegato nominato dalla Santa Sede - il domenicano p. Benoît Duroux, sostituito qualche mese fa da p. Daniel Ols - e ha proibito tutti gli insegnamenti specifici dell’Opus e tutti gli scritti e i rituali connessi, sottolineando la loro "estraneità alle Sacre Scritture e alla Tradizione della Chiesa".

Ora gli ultimi sviluppi sembrano andare in direzione di un rapporto più pacifico: il Vaticano pare aver accettato il movimento, anche se con alcune distinzioni; secondo quanto riporta una recente inchiesta del settimanale tedesco Der Spiegel (14/10), un portavoce dell’Opera, p. Markus Hubrich, ha detto che l’associazione si attiene "rigidamente alle linee guida che abbiamo ricevuto da Roma. Anche al nostro interno non accade nulla che non sia in sintonia con Roma".

Evidentemente la nuova leadership dell’Opus angelorum è riuscita, in questi anni a convincere il Vaticano, se ai primi di novembre Levada ha inviato ai vescovi una lettera in cui ne conferma l’ortodossia: "Si può considerare che oggi - scrive Levada -, grazie all’obbedienza dimostrata dai suoi membri, l’Opus Angelorum vive lealmente e serenamente nella conformità alla dottrina della Chiesa ed alle norme liturgiche e canoniche"; è "in conformità con la dottrina tradizionale e le direttive della Suprema Autorità, diffonde la devozione nei riguardi dei ss. Angeli tra i fedeli, esorta alla preghiera per i sacerdoti, promuove l’amore per Cristo nella Sua passione e l’unione ad essa. Non sussiste quindi alcun ostacolo di ordine dottrinale o disciplinare a che gli Ordinari locali accolgano nelle loro diocesi tale associazione e favoriscano il suo sviluppo". La normalizzazione sarebbe evidente in questi elementi: "Il 31 maggio 2000, questa Congregazione ha approvato la formula di una consacrazione ai ss. Angeli per l’Opus Angelorum. Poi, con il parere positivo di questo Dicastero, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha approvato lo "Statuto dell’Opus Sanctorum Angelorum", nel quale, fra l’altro, vengono definiti i rapporti fra l’Opus Angelorum e l’Ordine dei Canonici Regolari della S. Croce e l’Opus appare come "associazione pubblica della Chiesa cattolica con personalità giuridica a norma del can. 313 Cic congiunto all’Ordine dei Canonici Regolari della S. Croce (…) e posto sotto la direzione di detto Ordine in conformità. D’altra parte, le Suore della S. Croce hanno visto le loro Costituzioni approvate dall’Ecc.mo Vescovo d’Innsbruck. Infine, l’Ordine dei Canonici Regolari della S. Croce, il cui governo centrale era stato nominato il 30 ottobre 1993 dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, all’inizio del 2009 ha potuto eleggere il proprio Superiore generale e i membri del Consiglio generalizio".

Ciò detto, Levada avverte tuttavia i vescovi che "negli anni trascorsi, un certo numero di membri dell’Opus Angelorum, fra cui anche diversi sacerdoti usciti od espulsi dall’Ordine dei Canonici Regolari della S. Croce, non hanno accettato le norme date da questo Dicastero ed aspirano e lavorano a restaurare ciò che secondo loro sarebbe l’’autentico Opus Angelorum’, cioè un movimento che professi e pratichi tutto ciò che dai summenzionati documenti è stato proibito". Si tratta qui di un "movimento deviante, il quale è al di fuori di ogni controllo ecclesiastico", che si presenta "come se fosse in piena comunione con la Chiesa cattolica", mentre porta avanti "attività disgregative della comunione ecclesiale" che vanno proibite. Resta da vedere se è possibile distinguere sempre tra l’Opus "angelica" e quella "demoniaca".