Il barrito leghista di Matteo Salvini

di Gian Antonio Stella

“Corriere della Sera” dell'8 dicembre 2010

 

«Q ueste cose succedevano anche prima che arrivassero gli immigrati, ma da quando ci sono così tanti irregolari succedono di più. Lo dicono i numeri», ha barrito Matteo Salvini su Repubblica di lunedì. La faccenda, ai razzisti come l' uomo al volante di un Suv accorso davanti alle telecamere di Brembate per mostrare il suo cartello da Ku Klux Klan bergamasco, pareva chiara. L' assassino di Yara ammesso, Dio non voglia, che sia morta davvero era quasi sicuramente il marocchino Mohamed Fikri. Arrestato dalla polizia e ieri scarcerato perché aveva un alibi di ferro e avevano tradotto male un' intercettazione. Come dubitarne? Un marocchino! Già capolista dei «Comunisti padani» nel gioco delle elezioni del cosiddetto Parlamento della Padania, finito sui giornali quando era all' assemblea di Strasburgo per aver assunto come portaborse 12.750 euro di dotazione a deputato Franco Bossi cioè il fratello di Umberto, già al centro di polemiche quando invocò sugli autobus e i tram ambrosiani «posti o vagoni riservati ai milanesi» e quando si fece riprendere in un video mentre intonava una canzone contro i napoletani, Salvini deve pesare meglio le parole. Se pensa come Roberto Castelli che «in democrazia un cittadino deve avere il diritto di dire le sciocchezze più grandi che crede», non ha però il diritto di invocare a sostegno delle sue tesi razziste dati inventati. Di quali numeri parla? Quali? Stando ai rapporti dello stesso ministro dell' Interno, Roberto Maroni, in questi anni si è registrato «un calo generale dei reati». Quelli come Salvini, che insistono nel dipingere quadri apocalittici convinti che questo porti voti, non se ne sono accorti? Maroni pochi giorni fa ha risposto pure a loro: «A poco a poco anche la percezione del calo dei reati arriverà». In particolare, come Salvini può farsi spiegare dal massimo esperto di queste cose, il professor Marzio Barbagli che certo non nasconde il peso degli extracomunitari irregolari nelle statistiche sulla devianza sono in calo da anni in tutto l' Occidente gli omicidi, che in Italia sono da anni anche sotto Giuliano Amato poco più di 600 l' anno e cioè quasi un quinto rispetto ai primi anni 80 in cui gli immigrati che peraltro quando sono coinvolti in qualche omicidio lo sono quasi sempre all' interno delle loro stesse comunità erano una sparuta minoranza. Per non dire dei sequestri di persona che una volta quando quelli che Roberto Calderoli chiama «bingo-bongo» non avevano ancora lasciato l' Africa per venire qua erano numerosissimi ma oggi sono rari. Quanto allo stupro, sarebbe interessante se l' europarlamentare leghista dicesse a quali dati scientifici, statistici, cibernetici o astrologici si riferisce dato che secondo lo stesso Barbagli nessuno nessuno! è mai stato in grado di produrre in questo campo, purtroppo, una statistica seria. Allora, come la mettiamo? Forse Salvini farebbe meglio, la prossima volta, a seguire l' esempio del sindaco di Brembate Diego Locatelli. Che la sera dell' arresto di Fikri, mentre in troppi vomitavano insulti razzisti, seppe pesare le parole giuste. Anche lui è leghista. Prima di parlare, però, pensa.