Dedica al terrorista Bufera su Amos Oz

 

 

di Fabio Scuoto

 

la Repubblica” del 17 marzo 2011

 

Cosa succede quando un grande scrittore e un terrorista in carcere con cinque ergastoli aprono un dialogo? Yitzhak Rabin, il premier assassinato pioniere della pace con i palestinesi, diceva che è con il nemico che bisogna a un certo punto dialogare. Amos Oz, il grande romanziere israeliano, lo ha fatto. Ha deciso di mandare in cella a Marwan Barghuti una copia di Storia d’amore e di tenebra, uno dei suoi libri più belli appena pubblicato nella traduzione in lingua araba. Con una dedica che è più di un’offerta di dialogo, di un invito alla riflessione: è una mano tesa in una Terra che sembra avere smarrito la rotta per la pace e che è condannata a vivere sempre sull’orlo della guerra.

«Questa storia», scrive Oz nella sua dedica, «è la nostra storia. Spero che tu la legga e ci comprenda meglio, co come noi ci sforziamo di comprendere voi. Nella speranza che ci possiamo incontrare presto, in pace e libertà».

Il libro che arriverà nella cella di Barghuti ripercorre con grande partecipazione emotiva le vicende di quattro-cinque generazioni della famiglia dello stesso Oz, il distacco dalla Lituania e dall’Ucraina, i sogni che spingevano in Palestina, il ruvido contatto con la Città Santa, il difficile inserimento dei genitori dell’autore in una Gerusalemme non ancora separata da divisioni fisiche e per certi versi cosmopolita.  E sullo sfondo il conflitto con i palestinesi che si accende in quegli anni.

Le parole di Oz tracciate nel risvolto hanno sollevato un’ondata di indignazione fra i nazionalisti israeliani. Perché il destinatario è Barghuti, il leader di Fatah che sconta l’ergastolo in Israele per avere ispirato secondo il tribunale di Tel Aviv una serie di attentati nelle prime fasi dellintifada. Stando al deputato Dany Danon, lo scrittore dovrebbe restituire il prestigioso Premio Israele di cui è stato insignito per i suoi romanzi. Presto il caso sarà discusso dalla Commissione parlamentare per l’educazione. «Vada a vendere i suoi libri a Gaza», sbotta qualcuno su Internet. Malgrado la pesante condanna, per la sinistra israeliana Barghuti resta un puntello necessario per eventuali accordi di pace con l’Anp di Abu Mazen, dal momento che si tratta di un leader popolare e rispettato. In passato la sua liberazione è stata invocata a gran voce anche da esponenti politici israeliani come l’ex ministro laburista Benyamin Ben Eliezer e il leader del partito di sinistra Meretz, Haim Oron.

«Se Abu Mazen e il premier Salam Fayyad sono per noi partner di pace, lo è anche Barghuti, che ha le loro stesse identiche posizioni», spiega Oron, che spesso visita il leader palestinese incarcerato. Oz ha pensato dunque di utilizzare i buoni uffici di Oron per inviare a Barghuti il suo Storia di amore e di tenebre: ha avuto cura di spedirgli la versione araba del libro. La traduzione è stata finanziata l’anno scorso dall’avvocato arabo Elias Khoury per ricordare il figlio George, ucciso nel

2004 a Gerusalemme da un commando delle Brigate dei martiri di al-Aqsa (il braccio armato di Fatah) che lo aveva scambiato per un sionista”. Una iniziativa che testimonia ancora una volta lindipendenza di pensiero di Amos Oz che spesso insieme a David Grossman e Abraham Yehoshua – gli altri due grandi della letteratura israeliana contemporanea – assume posizioni in netto contrasto con il modo di pensare – soprattutto in politica – che va per la maggiore oggi in Israele.