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Luigi Sandri

Editrice Il Margine, Trento 2013

 

Chi di fronte alle 1080 pagine del volume di Luigi Sandri "Dal Gerusalemme I al Vaticano III"  (Editrice Il Margine, Trento 2013) si fermasse, quasi spaventato dalla mole dell'opera, perderebbe la singolare occasione di ripercorrere la grande avventura dei concili ecumenici e/o generale tracciata dal nostro Autore.
Va premesso, infatti, che c'è chi scrive e c'è soprattutto -  ben altra cosa - chi sa scrivere.
Luigi Sandri ha l'arte del vero giornalista che sa "portarti dentro i concili" di cui narra le vicende. Le ricostruzioni puntuali dei fatti, la capacità di illuminare le questioni teologiche soggiacenti, la fedele messa in scena dei personaggi e dei protagonisti rendono la lettura coinvolgente, ricca di spunti e di approfondimenti.
Per quanto contratta, anche la storia dei primi concili fino a Calcedonia, non è mai un riassunto alla "bignami", ma una presentazione del quadro con relativi attori. Viene documentato in modo egregio, anche attraverso un'accurata sezione di "note al capitolo", il pluralismo delle teologie che animano i primi secoli dell'esperienza cristiana. In verità, aldilà delle dispute sul termine giudeo-cristiani, mi sarei aspettato qualcosa di più rispetto al permanere dei vari giudaismi dentro i vari cristianesimi, fenomeno che gli studi di Gianotto, di Pesce, di Boyarin, di Haight e molti altri hanno bene documentato. La nascita del cristianesimo come religione autonoma dall'ebraismo è un fenomeno complesso.
In ogni caso, Sandri sa far parlare i documenti collocandoli nel contesto delle vicende ecclesiali del tempo, con l'attenzione dello storico che non copre o "colora" i fatti con le proprie valutazioni: una dote rarissima che permette allo storico di costruire un racconto fedele.
I concili così diventano il "palcoscenico della istituzione" che si va strutturando, senza diventare la totale fotografia o espressione delle chiese locali che nelle "note" dell'Autore manifestano tensioni e prospettive che gli stessi concili tentano di "contenere" di "bollare".
Ma Sandri mi ha convinto e sorpreso soprattutto nelle pagine dedicate alla storia dell'ortodossia. Non ho quasi mai letto nulla di più penetrante ed illuminante sulla storia, le tensioni e le vicende dei vari patriarcati delle chiese ortodosse. Quasi un millennio, da quel 1054, di vicende teologiche e politiche poco note nel nostro Occidente, segnato da esperienze culturali che hanno appena lambito l'Oriente. L'Autore, come profondo conoscitore dell'ortodossia (è stato corrispondente dell'Ansa a Mosca per lunghi anni), ci regala un intreccio storico e teologico di chi ha osservato da vicino ed è entrato anche spiritualmente in quel vasto e variegato "territorio" cristiano. Quanto più si avanza nella lettura del volume, tanto più emergono due grandi "passioni" umane ed evangeliche di Luigi Sandri.
La lettura dei percorsi conciliari annotta sempre le "politiche" di avvicinamento o di allontanamento delle chiese cristiane. Le rotture, per il nostro autore, sono episodi e momenti in cui non vengono mai meno le voci e le istanze ecumeniche. Riesce a trovarle anche nei "paraggi" del Concilio di Trento.
La seconda passione che percorre in lungo ed in largo e segna tutta la ricerca dell'ultima parte del volume è la battaglia che si svolge tra difensori-continuatori del Concilio Vaticano II e i suoi denigratori ed affossatori. Ma Sandri non si limita a "scorgere incessanti segni di primavera" (p. 1020). Egli guarda avanti fino a far sua la proposta di "un Concilio autenticamente universale di tutte le chiese che, insieme, demolissero i muri di separazione che ancora le dividono e, riconciliate nella loro diversità, si impegnassero, senza rivendicazioni di primogeniture, per la vita del mondo. Insomma, Concilio per meglio essere Chiesa - per - gli – altri" (p. 1020).
La scelta, come il sottotitolo del volume indica, è ancora tra Vangelo e potere.
Caro amico e cara amica, ho voluto segnalarti questo densissimo volume per invitati a leggerlo con impegno. L'intelligenza e la passione sono due sorelle che, quando si mettono insieme, trasformano la realtà. Luigi Sandri ha guardato alla storia dei concili in questo orizzonte contagioso. Nella chiesa non siamo spettatori, spettatrici. Lavoriamo, parliamo, operiamo e preghiamo perché il sogno diventi realtà.

Franco Barbero