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LAICITÀ VO CERCANDO

Il papa intervenendo al Convegno della Chiesa italiana di Verona ha denunciato che laicismo e illuminismo dominano il Paese. In verità non ci sembra che sia così. Le chiese non sono molto frequentate, ma i media cartacei, radiofonici e televisivi non cattolici sono molto attenti, anzi troppo, alle vicende interne della Chiesa cattolica e ai pronunciamenti della sua gerarchia

di Marcello Vigli

Da ItaliaLaica del 26.10.2006

Le forze politiche fanno a gara per accattivarsene i favori: ad ascoltarlo c’erano il Presidente del Consiglio e il capo dell’opposizione oltre a vari ministri ed esponenti politici. I suoi anatemi contro l’eutanasia e l’uso delle cellule staminali risuonano anche nelle aule parlamentari. Negli ospedali il numero degli obiettori di coscienza che si sottraggono al dovere d’ufficio di assicurare l’interruzione legale delle gravidanze non diminuisce. I rivoli di finanziamenti locali e nazionali che confluiscono nel grande fiume dell’otto per mille dell’Irpef aumentano invece di diminuire anche in tempo di vacche magre per i bilanci pubblici. Perfino i soldi alle scuole private confessionali aumentano mentre diminuiscono quelli per le statali.

Certo non tutto va bene nel Paese. Stupri e schiavitù sessuale riempiono pagine di cronaca nera, morti e sfruttamento sul lavoro sono invece all’ordine del giorno, demenzialità e pornografia di bassa lega imperano sugli schermi televisivi, sprechi e consumismo gravano sulle famiglie, truffe e furti legalizzati avvelenano la vita quotidiana, mala amministrazione e mafia ostacolano lo sviluppo, micro e macro criminalità restano impunite, carrierismo e conflitti d’interesse inquinano la politica, oligarchie partitiche e lobbyes finanziarie sono alleate per sconvolgere le regole della democrazia, la legalità è diventata un’optional, la politica appare ridotta a guerra per bande.

Ma di questo stato di cose, che costituisce la realtà italiana, non c’è traccia nelle parole del papa: non ha, infatti, nulla a che vedere con il laicismo, tanto meno con l’illuminismo.

Forse ha confuso discorso ripetendo quello fatto a Regensburg e anticipando quello che avrebbe pronunciato alcuni giorni dopo all’Università lateranense. In quello che avrebbe dovuto leggere a Verona c’era scritto che l’Italia è in preda al liberismo, al capitalismo selvaggio, all’individualismo sfrenato, alla mancanza di carità/solidarietà, all’affarismo speculativo. Ma il segretario gli ha fornito la cartella sbagliata!!!!

Avrebbe potuto riparare all’errore se avesse dato ascolto alla sobria lezione di laicità impartita dal Presidente della Repubblica nel messaggio ai repubblicani europei. Potrebbe condividerla anche lui che considera illusi gli uomini e le donne che pensano che si possa costruire il mondo etsi Deus non daretur, come se Dio non ci fosse. La laicità delle Istituzioni che Napolitano ripropone non lo costringe a cambiare opinione. Lo chiama solo a riconoscere i vantaggi, ricavati dalla grande lezione dell’Illuminismo, che derivano dall’esistenza di una dimensione “umana” nella quale donne e uomini, gruppi e comunità con orientamenti diversi possono convivere in pace, nella quale la diversità è considerata un valore che non ostacola le contaminazioni, nella quale, cioè, come dice il Vangelo il loglio, coesiste con il grano perché solo al Padre compete “giudicare” sulla bontà degli uomini.

A sua discolpa il papa può portare l’esempio di tanti “laici” che non distinguono tra laicità delle istituzioni e laicità della “persona” che, ovviamente, fanno coincidere con la loro personale concezione dell’uomo liberale, marxista, esistenzialista, freudiana..... La laicità, invece, è come la democrazia non accetta di essere etichettata, tanto meno sopporta di diventare bandierina di partito o vessillo di crociate antireligiose. Per essere laico non basta essere ateo o agnostico: non lo erano i nazisti, gli stalinisti notori mangiapreti.

A proposito d’uso improprio della laicità, ce n’è anche uno della religione che viene in mente nel collegare la parole del papa con quelle del suo vicario Camillo Ruini. Forse una considerazione irriverente, ma a pensar male ....

La grande crociata antilaicista che i due vanno proclamando non serve solo per sentirsi esonerati da quella contro il mercato che riduce l’uomo a merce, ma anche per motivi molto più prosaici in questo tempo di grandi manovre intrapartitiche. I principi irrinunciabili che i cattolici impegnati in politica dovrebbero assumere come criterio per loro scelte servono a costruire un muro invalicabile fra quanti sono disposti a sottomettersi e quanti pensano che la politica non serve per creare una società fondata su una “sharia” cristiana, ma per realizzare per la casa di tutte e di tutti - che è lo Stato - quella dimensione che il Presidente Napolitano ha chiamato “laicità delle istituzioni”.

(26-10-2006)