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«Una contraddizione per chi difende la vita»

intervista a Vito Mancuso a cura di M. Antonietta Calabrò

“Corriere della Sera” del 2 dicembre 2008

Vito Mancuso, lei è un teologo, insegna presso la facoltà di Filosofia dell'Università San

Raffaele di Milano, all'Onu, la Santa Sede non appoggerà la mozione per la depenalizzazione

dell'omosessualità. E' giusto?

«Non ho capito il ragionamento di monsignor Migliore. Mi sembra contorto e comunque contiene

un salto logico. Non ci si può nascondere che in 91 Paesi gli omosessuali sono sottoposti a pene

corporali o addirittura alla pena di morte. Mi sembra che le sue affermazioni siano

contraddittorie...».

Con che cosa?

«Sono incoerenti con tutta la difesa della sacralità della vita umana in cui si sta impegnando la

Chiesa. C'è una fortissima discontinuità tra questa presa di posizione e la difesa degli embrioni,

delle persone in stato vegetativo. Si vuole evitare la condanna penale e la Chiesa cattolica che fa? Si

oppone! Non si sceglie di essere omosessuali, si nasce omosessuali: si difendono gli embrioni, ma

non milioni di persone che rischiano anche la vita. Mi sembra un segnale preoccupante ».

Migliore però spiega che dietro il principio, in concreto, potrebbe passare la scelta «politica»

di favorire i matrimoni omosessuali...

«Sinceramente le motivazioni mi sembrano pretestuose. Un conto è chiedere che gli Stati non

reprimano la libertà sessuale, un conto è "aprire" al matrimonio omosessuale. Ripeto, qui c'è un

salto logico che presuppone una paura profonda, quasi panica».

Paura di cosa?

«La Chiesa cattolica deve prendere atto della rivoluzione sessuale. Gli omosessuali si definiscono

"gay", cioè felici della loro condizione. Una loro unione stabile è da vedere meglio di legami che

non lo sono, certamente distinguendo queste unioni dal matrimonio tra un uomo e una donna, che è

un dato universale. Ma pure l'omosessualità esiste in natura, non si sceglie, si nasce così. Le parole

di Migliore sono davvero troppo dure, anzi, così la Chiesa rischia di essere poco cattolica».

Poco cattolica?

«Sì, poco cattolica, poco accogliente, non cattolica, cioè non universale, in fin dei conti, poco

cristiana».