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Mancuso: Prodigi nati dall’energia della mente”

 

 

intervista a Vito Mancuso a cura di Alessio Schiesari

 

 “il Fatto Quotidiano” del 7 aprile 2014

 

La scienza non può capire tutto. Sempre più medici e scienziati se ne rendono conto”. Vito Mancuso, teologo e intellettuale cattolico, cerca di ricucire lo strappo tra ragione e fede, tra natura e intervento divino.

 

Qual è il suo rapporto con i miracoli?

 

Non ne ho mai visto uno, ma ho avuto a che fare con persone miracolate da Padre Pio. Si dice che i miracoli siano eventi prodigiosi che non riescono a trovare spiegazione nelle leggi naturali e che quindi vengono dal divino. Non li nego, ma credo in una spiegazione diversa: sorgono dal basso, dall’energia della mente umana, che non dominiamo del tutto e che la scienza non è in grado di spiegare. Non è qualcosa appannaggio esclusivo della fede cattolica: nel santuario greco di Esculapio, il dio delle medicina, sono stati ritrovati degli ex voto uguali a quelli di oggi. La stessa cosa avveniva in Egitto e oggi in India.

 

Si può essere buoni cristiani senza credere ai miracoli?

 

Certo, Gesù Cristo non ha mai legato la fede al miracolistico. Il cristianesimo consiste nell'amore per dio e per il prossimo ipostatizzato dalla figura di Dio. Se uno ama queste cose ma non riesce a fare spazio nella sua mente per i miracoli, pazienza. La dimensione cristiana della vita è qualcosa di più concreto.

 

Cosa direbbe a una donna sterile che, invece di andare dal ginecologo, va a sedersi sul trono della santa della fertilità?

 

Di fare l’una e laltra cosa. I benefici della medicina sono sotto gli occhi di tutti, ma anche i suoi limiti. L’uomo non è solo un corpo: una carezza, una parola dolce hanno lo stesso potere curativo di un farmaco.

 

C’è spazio nel mondo moderno per questo tipo di fede?

 

Una certa ideologia che pensava di poter ridurre tutto a scienza e politica è in declino, per questo oggi parliamo di post modernità. Io sono convinto che certi fenomeni riguardino la scienza subatomica: anche lo spirito con cui si pensa alla malattia conta. Ci sono persone cui si dice che moriranno in poche settimane e poi questo avviene. Altre volte no. La scienza non può capire tutto, lo diceva anche l’Amleto: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”.

 

Qual è la forza che attira la gente, da secoli, verso questa dimensione paranormale della fede?

 

Le stesse forze descritte nei vangeli: la disperazione per una malattia, la volontà di non essere schiacciati in una società che ti valuta per quanto spendi, la speranza. Poi ognuno con la sua sensibilità declina le cose a modo suo. Quando Gemoltiplica i pani e pesci e la gente resta . Quando inizia a predicare la maggior parte se ne va. Sono passati duemila anni, ma non è cambiato niente.

 

Come si sente ad Assisi, a San Giovanni Rotondo, nelle vie piene di gadget “sacri”?

 

Anche Roma ormai è così, c’è Papa Francesco perfino sui lecca lecca. Sarebbe sbagliato non scandalizzarsi, ma anche scandalizzarsi troppo. Le persone vogliono avere un ricordo, un oggetto. L’uomo è fatto così.